ALPINO- Alessia Pittin: “Ma il gigante non lo voglio mollare…”

3-4-2004. Alessia Pittin è stata inserita nel Gruppo “WC Slalom”, ovvero la squadra “A” italiana che lavorerà per le gare di Coppa del Mondo. Ciò non significa che automaticamente la tarvisiana sarà al via di tutte le tappe della stagione 2004-2005, ma questo inserimento ha un grande significato, perché dimostra come il settore tecnico crede molto in lei. E poi l’alpina potrà lavorare assieme alle atlete più forti ed esperte sotto la guida del nuovo allenatore Stefano Dalmasso, l’uomo che ha portato in alto lo sci francese.

“Non lo conosco personalmente, ma tutti mi hanno detto che è un grande e la cosa mi stimola parecchio” dice Alessia, che solo una settimana fa ha conosciuto il suo destino.
“Al termine dello slalom dei Campionati Italiani di Chiesa Valmalenco, Nicole Gius mi ha anticipato che avrei fatto parte della squadra di slalom. Se la decisione è stata presa solo dopo il mio quarto posto in quella gara? Spero di no, mi auguro che la valutazione sia stata più ampia. Del resto ho dimostrato di essere fra le prime cinque in Italia fra i pali stretti”.


E’ solo una sensazione, oppure la notizia non ti entusiasma pienamente?

“Diciamo che da 1 a 100 sono felice 90. Far parte della squadra di slalom significa mollare il gigante e la cosa mi pesa, perché sono convinta che anche in questa specialità posso far bene, nonostante una stagione negativa per la quale non so darmi spiegazioni. L’idea di fare sempre e solo pali stretti non mi piace, anche se sono conscia del fatto che potrò dedicarmi anche al gigante se dimostrerò di meritarmelo”.


Il momento più bello della stagione?

“Lo slalom di CdM di Lienz, perché al traguardo c’erano tutte le persone che mi vogliono bene. Il più brutto? Giovedì scorso ai Tricolori, quando all’arrivo ho guardato il tabellone elettronico. Ero seconda e, mancando due concorrenti, ho capito che non avrei ottenuto una medaglia”.


I Mondiali 2005 sono a Bormio, ci stai già pensando?

“Come no. Anzi, c’è in ballo una scommessa con la mia ex compagna di squadra Stefania Burba, che vive proprio lì. Le Olimpiadi? A Torino non conosco nessuno, ma ho due anni di tempo per rimediare”.


di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino