15/4- BIATHLON: Eugenia Mozzi, un addio e molti rimpianti

15-4-2014 Un oro in staffetta e un argento nella mass start dei Campionati Italiani Juniores sono stati gli ultimi acuti di Eugenia Mozzi, che dopo otto anni abbandona il biathlon. Decisione inevitabile, visto che dalla prossima stagione sarebbe entrata nelle Seniores e in una disciplina come quella del “fondo+tiro” proseguire è di fatto impossibile se non si entra a far parte di un corpo sportivo militare.
«E’ proprio così – sospira la ventunenne di Ovaro, tesserata da sempre con l’Asd Monte Coglians salvo una parentesi di un anno come aggregata al Gs Fiamme Gialle -. C’è infatti la necessità di avere un allenatore che ti possa seguire al meglio sia nel tiro quanto nella parte atletica, senza dimenticare le spese, che senza l’appoggio dei gruppi sportivi sono tutte a carico dell’atleta».
Cosa è mancato in questa stagione per fare il salto di qualità?
«Da tre anni ho problemi fisici; speravo che in questa stagione tutto si fosse risolto, invece in realtà non mi sono mai sentita al massimo della forma, anche se nelle ultime gare le sensazioni sono state migliori».
Il discorso riguarda il fondo più che il tiro, vero?
«Sì, perché al poligono ritengo di aver raggiunto un buon livello e sono abbastanza soddisfatta. E’ stata la parte atletica a penalizzarmi».
Come ti sei appassionata al biathlon?
«Ho iniziato a 12 anni, prima con l’aria compressa e successivamente con la calibro 22. Mi è piaciuta la necessità di doversi esprimere al meglio in due discipline completamente diverse l’una dall’altra».
Nel corso degli anni hai conquistato un sacco di medaglie tricolori, tanto che ad un certo punto eri considerata la promessa numero uno del biathlon italiano. Hai sperato di avere una carriera ad alto livello?
«Decisamente sì. Purtroppo il sogno è sfumato per motivi di salute, quindi indipendenti dalla mia volontà e dalle mie capacità. Non posso che essere rammaricata per ciò che sarebbe potuto essere ma non è stato».
Ti vedremo ancora sulle piste?
«La mia volontà è questa, nel senso che mi piacerebbe fare qualche gara di fondo del circuito regionale. Di certo non metterò gli sci in cantina, perché una grande passione non si può abbandonare. Lo stesso discorso vale per il tiro: mi auguro di avere la possibilità di andare ogni tanto al poligono a sparare».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino